Quanta acqua si beve in Italia e nel Mondo?

Mi sono fatto questa domanda tante volte e vi spiego anche il perché! Quando ero un  amatissimo omino delle macchinette ,laureato in scienze delle merendine e  con la magistrale in tecnica della distribuzione automatica , trasportavo grandissime quantità d’acqua in bottigliette di plastica da mezzo litro.  Da aprile a settembre  all’interno dei furgoni arrivavo tranquillamente a caricare anche 20 casse d’acqua, a volte di più. Una cassa d’acqua contiene 24 bottiglie da 0,5L quindi un totale di 12L per 20 . 240 L in furgone sono tanti  ( senza contare  il resto della merce in furgone)  ma soprattutto  ti rendono la giornata molto impegnativa. Partivo carico ed energico e  tornavo scarico di acqua e di energie…. Una fatica…  A  mano , con il carretto, avanti e indietro nelle scuole e nelle aziende , il fresco dentro e l’afa fuori. Nella speranza di riuscire a finire la giornata, la domanda era : quanto cavolo bevono questi !?? Ed era così 5 giorni alla settimana.  Pensate, mi è capitato anche di dover chiedere aiuto ai colleghi perché avevo finito tutta l’acqua e me ne serviva altra .Solo nell’istituto  Primo Levi di Badia Polesine  ( lo prendo a riferimento perché ci ho trascorso parecchio tempo)  si arrivava a consumare  fino a 30 casse di acqua a settimana e i colleghi non erano da meno  :  complessivamente  si arrivava ad utilizzare anche due bancali al giorno che corrispondono a 126 cassette . Insomma acqua da tutte le parti!

Ma tornando a noi, ecco la risposta .

Prendiamo in considerazione alcuni dati sul mercato globale dei consumi di acqua in bottiglia. Si tratta di un fatturato mondiale  annuo che si aggira sui 250 MILIARDI di euro e per rendere l’idea sono circa 8000 € al secondo.  Un mercato che ,non solo  sembra  non conoscere crisi, ma che negli ultimi 10 anni si è visto raddoppiare  ed è  in continua crescita costante nonostante i vari movimenti PlasticFree che stanno nascendo .

 Al primo  posto per consumo troviamo  il continente americano : Usa e Messico in testa;  al secondo posto troviamo il continente asiatico: Emirati Arabi in  testa , Thailandia e Cina (in forte crescita); infine al terzo posto il continente europeo : Italia al primissimo posto seguita da Belgio Francia e Germania.

Vediamo l’Italia… Italia è  terza nel mondo per consumo pro-capite annuale : tra i 190 ai 208 L e un giro di affari che si aggira intorno ai 3 miliardi di euro. Ciò significa che in media ogni italiano spende 45 € all’anno per acquistare acqua in bottiglie di plastica. Da 140 a 160 sono le imprese  d’imbottigliamento nel nostro territorio e producono circa 260 etichette. Personalmente mi chiedo quanto possano essere effettivamente le differenze,  dal momento che la maggior parte  di tali  etichette sono prodotte  da un’ unica società . Vediamo insieme quali sono i principali marchi che controllano la gran parte delle sorgenti e producono il 70% del fatturato .

GruppoMilioni di litriFatturato  (approssimato)
San Pellegrino (appartiene a Nestle  e produce i seguenti marchi: S. Pellegrino, Vera, Panna, Levissima)2600 1 miliardo
San Benedetto ( S.Benedetto, Guizza, Primavera, Acqua Nepi)  appartiene a Zoppas con il gruppo Electrolux2400 600 milioni
Fonti di Vinadio ( S.Anna , Mia, Valle Stura)1300 200 milioni
Acque Minerali d’Italia ( Norda; Gaudianello , Sangemini)950 117 milioni
Lete ( Lete, Prata, Sorgesana)900 90 milioni
Ferrarelle  ( Ferrarelle, Boario,Vitasnella, Natia, Santagata)890 173 milioni
Rocchetta, Uliveto, BrioBlù, SpumadorN.D.30 milioni

Con questi numeri si può ben capire come questo mercato possa essere interessante  dal punto di vista economico ( non per niente l’acqua è definita ORO-BLU e sia  Coca-Cola che Pepsi hanno le loro acque)  ma anche problematico dal punto di vista ecologico e ambientale. Se, come me, state facendo una scelta Plastic-Free è bene sapere che non si sta marciando contro il ristorante di punta del vostro Paese ma contro aziende che fatturano miliardi e milioni di Euro.  

MI sono fatto qualche domanda su questi numeri e le pongo anche a voi: Come si può guadagnare così tanto su un bene così “scontato”? Perché gli italiani consumano così tanta acqua in bottiglia nonostante abbiano più di 700 sorgenti di acqua e buon assetto idrogeologico? Perché si continua ad usare così tanta plastica?  Perché non posso invece risparmiarmi quella spesa prendendo acqua dal mio rubinetto? E’ davvero così  importante bere tanta acqua?

La risposta a queste domande e a tante altre le vedremo in seguito. Scrivete qui sotto i commenti ,  le eventuali risposte a queste domande, condividete , mettete like e continuate a visitare il sito www.dalmarbozzo.com  e la pagina Facebook Dalmar Bozzo

Ciao a tutti!!!     

Greta Thunberg Si o No?

La volta scorsa ho fatto riferimento ad una ragazza svedese. Desidero dare qualche spiegazione in più in merito alla mia posizione. Sono convinto che il messaggio di Greta Thunberg sia importante, e autentico perché ci crede, ma ci sono alcune considerazioni da fare.

Prima considerazione. Sarebbe bello che tutti potessero vivere felici, ricchi e contenti rispettando l’ambiente, ma nella realtà c’è da tenere a mente la situazione dei vari Paesi. Nel mondo occidentale comanda per lo più l’economia: il tempo è denaro. Punto e fine. Non l’ho deciso io, ma so per certo che non si  viene retribuiti in base a quanto si rispetta la natura e le leggi che la governano, altrimenti l’operatore ecologico sarebbe miliardario e io sarei fuori a piantare alberi anziché qui a scrivervi! L’occidente ha raggiunto questo benessere e questo insieme di valori sfruttando le risorse presenti sul territorio e possiede quasi tutte le carte in tavola per effettuare una manovra correttiva con l’intento di ridurre l’impatto ambientale e forse (in buona fede) di  rientrare negli standard di emissioni di CO2 stabiliti dalla comunità scientifica. I Paesi del Terzo Mondo, non hanno le nostre possibilità per diversi fattori: la mancanza di istruzione,  la dipendenza da altri paesi,  le guerre e altri mille motivi. L’eco-sostenibilità per queste popolazioni, non è considerata un bene, semplicemente  perché rappresenta una priorità minore rispetto ad acqua, cibo e salute. Come biasimarli… Ci sono i Paesi in via di sviluppo come Cina ( ora 1a potenza economica), India, Brasile che stanno sfruttando il più possibile le loro risorse ottenendo grandi risultati; vedono avvicinarsi il raggiungimento del loro benessere e quindi i governi si chiedono: “perché mai dovrei fare dei cambiamenti dal punto di visto ecologico dato che mi sto arricchendo senza?” oppure: “chi siete voi per dirci come sfruttare il nostro territorio?” Un ritratto verosimile potrebbe essere questo: un occidente orientato ad una svolta ecologica e gli altri Paesi che useranno le risorse della Terra per i propri interessi.  

Seconda considerazione. Prima dell’avvento di Internet il capitalismo mondiale era rivolto per lo più al mero lucro azionario e la ricchezza era in mano a pochissimi. Internet si è inserito in maniera consistente nell’economia subito dopo la crisi del 2008 iniziando pian pianino a trasformare il “vecchio” capitalismo. Infatti il WEB ha permesso a tantissime persone di arricchirsi scendendo in maniera trasversale nelle varie situazioni dei Paesi. Si può dire che ha portato ad una democratizzazione del denaro: tutte le classi socio-economiche hanno avuto maggiore accesso a questo strumento e per questo si è registrato un incremento di persone ricche rispetto a 10 anni fa. Senza contare i giganti dell’informatica come Bill Gates (Microsoft), Steve Jobs (Apple), Mark Zuckerberg (Facebook, Instagram, WhatsApp), parliamo invece di persone comuni che utilizzano questo strumento per i propri interessi: dall’artigiano all’imprenditore, dal blogger allo you-tuber, dai politici alle associazioni no profit. Insomma Internet e la tecnologia annessa stanno trasformando il nostro mondo e chi non lo usa riduce drasticamente le possibilità di raggiungere un certo di tipo di benessere. Questa opportunità sta dettando nuovi comportamenti nel mondo della finanza introducendo un capitalismo giovane, dinamico e in continua evoluzione. Anche questo capitalismo porta parzialmente con se il seme del consumismo incidendo ulteriormente sull’impatto ambientale seguendo lo schema :+ ricchezza = + consumo = + CO2.

Terza ed ultima considerazione. Alla luce del messaggio veicolato da vari scienziati sui cambiamenti climatici e dal movimento creato da Greta, si è visto un interesse crescente nel mondo ecologico. La Business Roundtable, composta da aziende come  Amazon, Ford, JP Morgan, il 19 agosto 2019 ha firmato un documento dove si incentiva una crescita eco-sostenibile. È un segno che il capitalismo mondiale sta cambiando rotta: investimenti non più orientati al mero lucro azionario, ma orientati a scelte etiche e consapevoli per la tutela dell’ambiente e degli esseri viventi. Tra l’altro i millenials come me, e le successive generazioni sono il motore dell’economia futura e dimostrano di essere più sensibili alle questioni ecologiche ambientali e maggiormente portati a scelte eco-solidali.

Quindi, con queste considerazioni posso affermare che un cambiamento totale non è concepibile ma parziale sì e c’è tutto quello che serve per farlo. Il Covid-19 si è inserito in un contesto dove già c’erano tutti gli ingredienti per un mutamento ecologico. Questa pandemia ha portato a prediligere l’approccio on-line favorendo lo Smart –Working  (quindi l’utilizzo di Internet), portando più flessibilità negli orari di lavoro e meno spostamenti in macchina riducendo così le emissioni di CO2. Si è , inoltre, constatato una relazione, evidente, ma non ancora del tutto dimostrata, tra salute e ambiente: dove le particelle inquinanti di NO2 e NO nell’aria sono maggiori si è registrata una mortalità più alta per il virus e spiega a prima vista il motivo per cui la Pianura Padana (famosa per la scarsa salubrità dell’aria) è stata la zona europea più colpita.

Per concludere il Covid-19 è stato il punto di svolta e che piaccia o meno ha segnato una trasformazione economica sostanziale. Si tratta di un enorme onda digitale colorata di verde. Il connubio tra Internet e l’ecologia: The Green Wave. Noi occidentali, in particolare noi europei, abbiamo la possibilità di dimostrare al resto del mondo che si può migliorare la scala dei nostri valori e creare un trend che possa educare gli altri Paesi ad essere responsabili del futuro della Terra. Nella Green Economy, personalmente, ci vedo la possibilità per tutti gli uomini di trovare un equilibrio tra tempo, denaro, benessere ed ecologia. Quindi ad ognuno di noi spetta una piccola fetta di responsabilità se si vuole andare in questa direzione.

Commentate , scrivetemi la vostra opinione! Ciao a tutti!!! Alla prossima.

Come è nato questo blog.

Era il 15 marzo 2019… Come ogni venerdì il mio lavoro mi portava a caricare i distributori automatici all’interno dell’istituto superiore Primo Levi di Badia Polesine. La scuola è suddivisa in tre sedi: (in ordine di esecuzione)  Balzan, Succursale ed Einaudi  e conta circa 1300 persone tra studenti e personale… Quella mattina all’interno del Balzan ho visto parecchia agitazione e manifesti ovunque con la faccia di una ragazzina e slogan che parlavano di “Friday for future”.  Non ci ho fatto molto caso … ero lì per lavorare e al venerdì c’è parecchio da fare… Poi mi dirigo in Succursale e non c’era quasi nessuno se non il personale ATA. Allora chiedo : Stefania cosa sta succedendo?  Lei dice: I ragazzi insieme a molti professori fanno sciopero per il clima… e chiedo stupito: sul serio? e lei : Si si… e io con una smorfia: ma è per via di quella ragazzina svedese? ( che ho visto qualche volta e con disinteresse totale)? Lei dice:  bho.. non lo so , non ho ben capito, sta di fatto che sono fuori a manifestare… e sempre con tono ironico dico : dopo torno in azienda e dirò ai miei capi che lunedì sciopero anch’io! Ci facciamo una risata entrambi e finisco il mio dovere. Mi sposto all’Einaudi…stessa scena:  vuoto totale e solo il personale ATA che mi danno ulteriori informazioni a riguardo e infine una volta rientrato in azienda sento da parte dei colleghi che c’è stata meno presenza anche nelle altre scuole.

Nel frattempo passano i giorni e le settimane e vedo che queste manifestazioni sono sempre più numerose e consistenti. Una domenica a casa dei miei genitori vedo sui tele-giornali l’impatto sociale e mediatico che sta avendo questa ragazzina. Allora incuriosito sono andato a vedere di quante persone si stava parlando… ero sbalordito! Decine di migliaia di persone e milioni sui social ( ora ne conta 10MLN) Sembrava che tutti volessero attuare un cambiamento decisivo per un miglioramento del clima. E questo  voleva dire PlasticFree , Eco, Green, Bio ecc … In quel periodo , oltre a proseguire il mio lavoro e la mia straordinaria attività On-Line , stavo cercando un equilibrio personale attraverso vari percorsi ( dalla fede, alla psicologia, a libri di crescita personale). Grazie ad un approccio economico/imprenditoriale appreso nel tempo con la mia attività, trovo così l’intuizione… L’equilibrio che cercavo si stava rivelando con l’unione di tutti i punti della mia situazione: un’idea che metteva insieme tutte le mie capacità e che mi ha tenuto sveglio tutta la notte. Entusiasta, ai primi di aprile ne parlo con Giovanni Buoso, una persona molto importante e di riferimento per me! Un consigliere formidabile!!! Mi ha fatto scendere dal piano emotivo dell’idea e mi ha fatto riflettere che ci sono alcune cose da fare pratiche e non proprio semplici. Ho iniziato a pensare ad una strategia ed a cosa avrei potuto fare.

E intanto passarono i mesi …Ho continuato a pensarci fintanto che la convinzione della qualità della mia idea, l’attività On Line, il mio lavoro, e i vari percorsi personali di cui ho parlato prima, mi hanno portato a una decisione importante. Il 17/06/19 ho dato le dimissioni con il largo anticipo di sei mesi per il rispetto dei miei colleghi. Mi sono messo in moto e ho iniziato a raccogliere molte informazioni principalmente sull’acqua e applicare una buona strategia per poter proseguire con le spalle coperte. Avrei dovuto lasciare il lavoro al 31/12/19, ma su richiesta dell’azienda , dato le mie competenze, ho posticipato di due mesi… In quei due mesi ho maturato che la mia idea ha bisogno di molto più di quello che pensavo e che avrei dovuto cercare sostegno da più parti. Il 28/02/20 ho lasciato il lavoro con un po’ di dispiacere e preoccupazione per ciò che stava arrivando dalla Cina… Nel mese di marzo in piena emergenza sanitaria, su consiglio di Giovanni, decido di aprire una landing page e parlare di ciò che sto conoscendo. In questo blog parlerò dell’acqua ad uso alimentare (e non) e della Green Economy ,cioè di quelle aree di mercato che trovano un buon compromesso tra qualità ed eco-sostenibilità. Ogni settimana pubblicherò un articolo con un video annesso. Farò principalmente informazione e sensibilizzazione e non intendo reputarmi un esperto ma imparerò anche io strada facendo.

Inoltre comunico ufficialmente che per attuare la mia idea sono alla ricerca di uno o più partner ( azienda o privato) con cui attuarla per poi portarla in Crowd-Funding. Potrete infatti contattarmi via email dalmarbozzo@gmail.com, o scrivere i vostri commenti qui sotto. Mettete like e seguitemi alla prossima puntata! Ciao a tutti!

BENVENUTO!

Mi chiamo Dalmar. Da un po’ di tempo mi sono interessato all’impatto ambientale nel mondo: in particolare a ciò che riguarda il settore dell’Acqua e della Green Economy. E’ di questo di cui voglio parlare in questo blog: ho a cuore la questione ecologica e climatica e desidero cavalcare la GREEN WAVE condividendo con voi, idee progetti e informazioni pertinenti l’argomento.